Tour de France 2018, Alaphilippe: “Ho provato ad aspettare Yates ma si era impaurito. Sto meglio di quanto pensassi”
Julian Alaphilippe ha vissuto un’altra giornata da incorniciare al Tour de France 2018. Come era già avvenuto sulle Alpi, il corridore della Quick-Step Floors si è imposto nella prima frazione del trittico pirenaico inaugurando con la sua seconda gioia personale la terza e ultima settimana di Grande Boucle. Una vittoria ottenuta con intelligenza e un pizzico di fortuna dal 26enne transalpino, che si è mosso nei chilometri finali del Col du Portillon all’inseguimento di Adam Yates (Mitchelton-Scott) e con l’obiettivo di racimolare altri punti pesanti per la maglia a pois che porta sulle spalle, e ha poi approfittato della caduta in cui è rimasto coinvolto il britannico, a sei chilometri dall’arrivo, nel tratto in discesa, involandosi in solitaria verso il traguardo per un trionfo che fa il paio con quello di Le Grand Bornand.
“È una gran gioia, sono senza parole – ha dichiarato a caldo il primo classificato sul traguardo di Bagnères-de-Luchon – perché è stata una tappa molto sofferta. Eravamo tutti ‘a tutta’ e gli sforzi si iniziano a far sentire. Inizialmente avevo l’obiettivo di centrare la fuga per difendere la maglia a pois e vedere come mi sentissi strada facendo. Le sensazioni sono state migliori di quanto prevedessi”.
Nel finale il vincitore della Freccia Vallone ha fatto valere le sue doti da discesista: “Sapevo che l’ultima era difficile perché l’avevo vista in ricognizione con Bob Jungels. Ho preso molti rischi e sarei potuto cadere. Quando ho visto Yates a terra ho provato ad aspettarlo un po’ per correttezza, ma penso che dopo la caduta avesse un po’ di paura e non riuscisse a riportarsi sotto. Così ho dato tutto e mi sono concentrato per ottenere questa seconda vittoria”.
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